La fibromialgia è una malattia poco conosciuta, molto complessa da diagnosticare e difficile nella sua risoluzione.
Scopriamo insieme di cosa si tratta e come è possibile alleviarla, anche per mezzo di integratori alimentari naturali che possono
fare la differenza.
Che cos’è la fibromialgia
Detta anche “Sindrome di Atlante”, si tratta di una patologia ancora molto poco conosciuta e si caratterizza
solitamente in un dolore cronico diffuso e da diverse problematiche psicologiche e fisiche tra cui affaticamento, disturbi
all’intestino e allo stomaco, depressioni, disturbi del sonno, rigidità articolare e ansia. Generalmente è una malattia che colpisce le
donne (su 2 milioni persone affette di questa malattia in Italia, circa il 90% sono di genere femminile) ma non è ancora chiara
la
correlazione, ovvero se derivi da un gene predisponente ma nonostante ciò si è scoperto che diversi fattori ambientali come traumi
psicologici e fisici possono innescarne lo sviluppo. Pertanto generalmente chi soffre di fibromialgia, soffre di dolori generali in
tutto
il corpo che può comprendere anche muscoli, tendini e articolazioni e nulla va a giustificare questi dolori o infiammazioni.
Nello specifico, chi soffre di fibromialgia ha come sintomi:
- Insonnia;
- Cervicale e mal di testa;
- Problemi all’intestino e allo stomaco;
- Ansia;
- Depressione;
- Dolori mestruali;
- Parestesie;
- Rigidità mattutina;
- Dolori muscolari;
- Astenia;
- Fenomeno di Raynaud.
La diagnosi è solitamente clinica dal momento che esami strumentali o sierologici non riescono a dimostrare
l’effettiva attività della malattia.
La diagnosi di fibromialgia
Effettuare delle visite che appurino tale patologia è molto importante, soprattutto nel diagnosticarla in modo
precoce. È necessario da parte dei medici, effettuare una valutazione completa del dolore, del funzionamento del fisico e del
contesto psicologico. Non ancora esiste un trattamento efficace tant’è che non esiste neanche una terapia farmacologica consigliata per
combattere questa malattia. Una buona soluzione però che potrebbe alleviare i dolori legati alla fibromialgia, potrebbe essere una
sana alimentazione e l’assunzione di integratori per la fibromialgia.
L’alimentazione e la fibromialgia
Una sana alimentazione può essere molto importante per ridurre i diversi sintomi della fibromialgia. L’organismo di un
paziente che soffre di tale malattia può avere spesso alcune carenze e alcuni alimenti possono essere un buon supporto.
Ad esempio l’olio extravergine d’oliva contiene moltissimi composti fenolici che possono apportare molti
benefici, in quanto non solo presenta un’attività antiossidante ma protegge anche le proteine e i lipidi dell’organismo. Uno studio medico
ha evidenziato come assumere l’olio extravergine d’oliva per delle pazienti soggette a fibromialgia, può migliorare moltissimo la
carbonilazione delle proteine e della salute mentale.
Anche i cereali antichi possono essere un alimento molto importante: la presenza di macro e microelementi come
il magnesio, fosforo, potassio e zinco possono aiutare sensibilmente chi soffre di sintomi relativi alla fibromialgia. In particolare
l’assunzione del grano ‘Khorasan’ – già conosciuto per gli effetti benefici su varie condizioni patologiche – può portare a un
ottimo miglioramento per quanto riguarda i dolori diffusi, la sonnolenza diurna, la stanchezza e l’affaticamento.
Infine seguire una dieta ipocalorica può essere molto utile per chi è affetto da questa malattia. In generale
sarebbe sempre consigliato effettuare questo tipo di dieta in quanto avere un indice di massa corporea elevato può essere
portatore di diversi problemi cardiovascolari o condizioni muscoloscheletriche debilitanti. E nel caso della fibromialgia, i soggetti
sovrappeso che ne soffrono subiscono maggiori sintomi dolorosi rispetto ai soggetti normopeso e proprio per questo, è consigliato seguire
una dieta ipocalorica e/o vegetariana. Infatti i vegetali, dal momento che sono ricchi di fibre, vitamine e minerali, sono gli
alimenti che più in assoluto possono aiutare un soggetto malato, dal momento che a lungo termine può portare a un benessere generale
significativo e a un miglioramento del dolore.
Vitamine e Minerali per la fibromialgia
Come abbiamo visto, una dieta sana ed equilibrata può essere un vantaggio per tutti i malati di fibromialgia. Nel
dettaglio, diversi studi hanno evidenziato come sia importante assumere molta Vitamina D dal momento che i pazienti che soffrono
di
tale patologia, solitamente, ne sono piuttosto carenti. Inoltre pare ci sia della correlazione tra i bassi livelli di Vitamina D e il
dolore cronico di tutto il corpo, portando di conseguenza effetti come l’ansia o la depressione.
Oltre alla Vitamina D, anche le Vitamine C ed E possono svolgere un ruolo molto importante nella dieta di un
paziente malato di fibromialgia. Questo perché possono portare ad un effetto benefico nella gestione di alcuni sintomi della patologia
come i problemi psicologici e le funzioni muscolari e anche i Minerali possono aiutare. Secondo molti studi, chi è affetto da
fibromialgia tende ad avere una minore presenza di magnesio nelle cellule e la carenza di tale minerale è spesso associata alla
debolezza
muscolare, alle infiammazioni e alle parestesie. Infine è stato constatato dalle ricerche scientifiche che anche una carenza di
aminoacidi come la valina, la leucina e la isoleucina possono causare i sintomi della malattia e proprio per questo, è spesso
consigliato assumere degli integratori per fibromialgia che possono portare molti benefici all’organismo.
Integratori per la fibromialgia
Sulla base di diversi analisi e studi sulla patologia, BioVale ha prodotto Flogic, l’integratore alimentare a
base di chiodi di garofano, mirra e boswellia che aiutano a ridurre gli stati dolorosi e infiammatori, di origine osteoarticolare
e
neuropatica.
La presenza di B-Cariofillene, un cannabinoide estratto dai chiodi di garofano, ad alti dosaggi, 20 volte maggiori rispetto a ciò che troviamo in commercio in Italia, aiuta a ridurre il dolore e l’infiammazione dal momento che svolge un effetto analgesico agendo in maniera selettiva sui recettori periferici dei cannabinoidi CB2 e non su quelli centrali CB1, stimolando la produzione di beta-endorfine. Mentre la boswellia e la mirra, resine naturali efficaci come antireumatici e antinfiammatori, aiutano a ridurre il dolore e l’infiammazione agendo in sinergia sui recettori oppioidi e vanilloidi.